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Investimenti: l’attrazione verso gli hotel di lusso

  • Ufficio Stampa Solido Holding
  • 4 dic 2017
  • Tempo di lettura: 3 min


Negli ultimi due anni il segmento luxury, rivolto al settore alberghiero, ha presentato una crescita esponenziale arrivando a toccare una cifra di circa 18 miliardi di euro di investimenti.

In questo mercato in continua evoluzione l’elemento chiave di diversificazione del portafoglio è proprio la struttura alberghiera che è sempre più al centro degli interessi degli investitori, dove i cosiddetti “Luxury Hotel” rappresentano l’investimento più adatto, con rendimenti più elevati e migliori prospetti.

Gli elementi che contribuiscono all’aumento della forte attrazione verso il settore turistico di lusso sono la crescente connessione di destinazioni mediante collegamenti di trasporti, il progressivo aumento della classe media asiatica con un‘alta disponibilità di spesa e con periodi di soggiorno più lunghi. La crescita in particolare è attesa in quasi tutti i principali paesi dell’Europa, con particolare attenzione alla Spagna, Germania, Austria, Irlanda e Svezia.

La Germania è il paese di investimento europeo per eccellenza più popolare per le proprietà alberghiere, con una capacità di transazioni pari a 4,4 miliardi di euro nel 2016, seguito dal Regno Unito. A livello europeo lo scorso anno il volume di transazioni è stato pari a 17,8 miliardi di euro di cui 10,6 sono stati destinati in operazioni su singoli beni.

In Italia dall’inizio del 2017 sono passate di mano strutture alberghiere per circa 400 milioni di euro, mentre nel 2016 gli investimenti hanno raggiunto quota 1.142 milioni di euro. A incidere su questa netta differenza è stata la transazione dell’intero portafoglio Boscolo al gruppo statunitense Värde Partners per 380 milioni di euro.

Il nostro Paese presenta quindi delle grandi potenzialità, basti pensare che in Italia le catene internazionali hanno solo il 10% delle camere, quando in Paesi come Regno Unito, Francia e Spagna la percentuale si aggira tra il 40 e il 50%, mentre negli Stati Uniti fino al 70%. “Anche il mercato italiano – afferma Achille d’Avanzo, AD di Solido Holding S.p.A. - appare in salute nonostante le difficoltà, soprattutto perchè sostenuto da una domanda dall’estero in costante crescita, dove l’80% si dirige verso strutture alberghiere di lusso. Non è un caso, che il programma degli alberghi in costruzione per il 2017/2018 veda su 47 strutture in arrivo 31 destinate ai 4 e 5 stelle. Nessuna altra tipologia immobiliare è riuscita negli anni ad ottenere più rendita di immobili ad uso alberghiero situati nella giusta posizione, con il giusto arredamento, i giusti contratti di locazione o gestione, dove oltre alla rendita, si deve anche considerare l’aumento del valore dell’immobile. Il crescente appeal verso questa tipologia di offerta ricettiva motiva i più importanti luxury brands (dall’investimento diretto, alla gestione in affitto o management), a rafforzare la loro presenza globale, attuando ambiziosi piani di sviluppo nelle location più prestigiose del mondo.”

L’Italia offre una vasta gamma di cosiddetti “trophy assets”, ovvero palazzi e luoghi di pregio che ospitano alberghi in diversi contesti: dalle città d’arte più importanti come Roma, Venezia e Firenze, alle località turistiche marittime più rinomate come Portofino, Porto Cervo e Capri, alcune delle quali caratterizzate da una forte stagionalità, altre con attività costante tutto l’anno.

Nei prossimi anni il segmento medio del mercato turistico, che da solo genera circa il 50% del fatturato, sarà ancora più determinante sebbene solo il 33% dei turisti venga collocato in questo settore. L’ospite che cerca il lusso rimane un target rilevante per l’industria alberghiera, considerando che circa il 27% del denaro speso per le vacanze deriva dal 5% di tutti quei viaggiatori inquadrati nella fascia top.

Il lusso è un investimento e per definizione non esiste la sicurezza di una rendita certa, ma allo stesso tempo significa anche puntare su beni veri e propri, beni con un valore che poco viene smussato dall’utilizzo e che invece può crescere con il passare del tempo.



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